Tra gli infestanti degli allevamenti avicoli intensivi, oltre a Dermanyssus gallinae che rappresenta il parassita esterno più diffuso e temuto, possono causare problemi due specie di Coleotteri Tenebrionidi: Alphitobius laevigatus e Alphitobius diaperinus. Sono insetti presenti normalmente nella lettiera dei polli. Solo quando l’infestazione è molto elevata, soprattutto Alphitobius diaperinus invade le strutture di isolamento, danneggiandole anche gravemente. Le larve di Alphitobius laevigatus, invece, tendono ad attaccare le penne dei polli che dormono a terra a contatto con la lettiera (Moretta et al., 2016) recidendole e/o nutrendosi a spese delle barbe.
Si tratta, per A. diaperinus e A. laevigatus, di un comportamento anomalo, scatenato dal piumaggio sporco di escrementi, di mangimi o di sangue a causa delle beccate che gli animali si scambiano in ambienti sovraffollati. Le penne attaccate sono soprattutto quelle della coda e del dorso che, a causa delle erosioni provocate dalle larve, tendono a cadere.
Le infestazioni di A. diaperinus e A. laevigatus, in genere, determinano un aggravarsi delle infestazioni di “falso” pidocchio pollino (Dermanyssus gallinae) poiché questo acaro è attirato dalla pelle del pollo scoperta a causa della perdita delle penne attaccate.
Negli allevamenti dove sono presenti contemporaneamente i coleotteri citati e l’acaro le condizioni dei polli allevati sono peggiori.
Ispezioni periodiche dell’allevamento e degli animali e una buona gestione della lettiera permettono di mantenere l’infestazione dei coleotteri entro limiti accettabili.
Negli allevamenti avicoli familiari, in genere, si rileva una maggiore presenza, rispetto a quelli industriali, di pidocchi che vivono sui polli: Menopon gallinae e Goniocotes gallinae.
Si tratta di insetti (e non di acari, come nel caso di Dermanyssus gallinae), appartenenti all’ordine degli Phthiraptera.
Essendo insetti adattati a vivere sul corpo di altri animali, presentano caratteristiche particolari quali piccole dimensioni, antenne molto brevi, occhi quasi assenti, zampe brevi e dotate di una sorta di pinza, utile per aggrapparsi alle piume degli uccelli su cui vivono.
Gli animali infestati sono irrequieti, non riposano, non si nutrono correttamente e spesso presentano le piume arruffate. Entrambe le specie hanno un apparato boccale masticatore col quale sono in grado di provocare morsi da cui suggere il sangue, anche se si nutrono pure di peli e penne, secrezioni sebacee e parti necrotizzate della pelle.
Durante il periodo di “tutto vuoto” è bene effettuare un’accurata pulizia degli ambienti e intervenire con trattamenti insetticidi/acaricidi abbattenti in modo da ridurre il più possibile la presenza di infestanti.